Champagne extra-brut Vielle Vigne du Levant 2007
Biodinamico
Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Alle volte penso sia necessario specificare che le degustazioni sono da considerarsi eventi unici e irripetibili. Perché a cambiare sono entrambe le variabili. Sia il degustatore, come il vino degustato.
Il vino non è un oggetto statico. Il vino evolve. Non per forza in meglio. Semplicemente evolve.
Anche il degustatore lo fa. Esattamente nello stesso modo. Anche lui, non per forza in meglio. Infatti come i vini, alcuni degustatori, invecchiando inacidiscono.
Non è il caso di questo champagne.
Il colore è giallo paglierino con alcuni lontani ricordi di verde. I profumi sono dal principio impressionanti per nitidezza ed estensione, così la pasticceria con il burro e la sua trasformazione in brioches, arrivano primi, ma ad un’incollatura ci sono ricchi sentori di sottobosco: dalle foglie umide, al muschio, fino ai funghi nobili, i porcini. I profumi sono talmente affascinanti, che invitano a restare col naso appoggiato e sembra sacrilego allontanarsi. Solo la certezza dell’assuefazione fa muovere il braccio, allontanando e avvicinando il bicchiere.
Quando si passa alla fase gusto-olfattiva, sono passati tre minuti abbondanti. Così come un principe all’ingresso del palazzo reale viene annunciato dal mazziere, questa meraviglia, all’ingresso in bocca, fiero si mostra in tutta la sua splendida eleganza. Non è per niente semplice avere complessità e leggerezza. E’ una sottile forma di ossimoro. La grave leggerezza. Il VV du Levant 2007 ci riesce in maniera mirabile. Con semplicità. Come se non potesse fare altro che così. Tornano tutti i sentori del naso, dai lieviti al bosco, con piccoli accenni del solito Libeccio, con tutte le sue declinazioni salmastre. La cremosità è notevole, così come sapidità e finissima carbonica. Lunghissimo e infinitamente persistente.
Di prepotenza entra nella mia personale classifica dei 10 migliori champagne assaggiati.
Curiosità:
Il nome Vielle Vigne du Levant va o sostituire Vielle Vigne du Cramant usato precedentemente.
Nonostante Cramant sia un comune della Côte de Blanc con vigneti classificati Gran Cru, molti consumatori lo confondevano con il Cremant, che è in realtà l’appellativo con il quale si indicavano tutti i metodi classici francesi, fatti al di fuori dalla zona Champagne. Così per evitare malintesi, Pierre Larmandier ha cambiato nome. Il vigneto che apporta le uve per il VV du Levant è in una parcella chiamata Burrone di Levante. Proprio perché esposta ad est, questo vigneto ha caratteristiche diverse dalla stragrande maggioranza dei vigneti di Cramant, che sono esposti ad ovest. Prende i primi raggi del mattino che conferiscono alle uve ricchezza e potenza al vino. Da Burrone di Levante, a Vecchia vigna di Levante il passo era breve.
Larmandier-Bernier coltiva le vigne e produce i vini seguendo i dettami della filosofia Biodinamica.
Fabrizio Buoli