Descrizione
Il Brolo dei Guelfi Merera 2015 Castello di Grumello
Merera 100%
Le uve provengono da un solo vigneto posto sul colle Calvario a Grumello del Monte in provincia di Bergamo.
Il progetto della riscoperta del vitigno Merera ha una storia che inizia nel secolo scorso, quando Carlo Zadra enologo storico dell’azienda, inizia a cercare presso ogni piccolo coltivatore le piante di vitigni che risultavano diversi dagli altri. Quasi ogni vignaiolo ha nel campo qualche ceppo con origini ignote, che c’è sempre stato, magari piantato dal nonno e ancora prima e nella massa veniva vinificato con gli altri. Nel giro di qualche anno Carlo raccoglie diversi esemplari, che coltiva separatamente da Merlot e Canernet Sauvignon. Con il passaggio di testimone al figlio Paolo nella qualifica di enologo aziendale, si iniziano diversi progetti. I due più importanti in campo agronomico, sono la coltivazione dei vitigni PIWI, cioè naturalmente resistenti alle malattie fungine, e la selezione tra i vitigni antichi recuperati dal Padre di qualche varietà dal profilo qualitativo interessante.
La prima vendemmia nella quale si poteva produrlo sarebbe dovuta essere la 2014, ma la Natura ha deciso diversamente, e Paolo Zadra, da attento e intelligente professionista qual è, ha deciso di non imporsi, ma di rispettarne i capricci. La Merera produce pochi grappoli, di dimensioni piccole, con un buon tannino, ma con difficoltà a sviluppare grado alcolico. Si fa presto a capire, perché venne lentamente abbandonata. Nelle annate fredde dove prevale la pioggia al sole, come fu la 2014, molto semplicemente non riesce ad arrivare a maturazione, quindi si passa ll’annata successiva. La 2015 al contrario fu annata molto calda, così il Merera, avendo le condizioni ottimali per la maturazione in campo ha trovato nuovamente la via della bottiglia.
Il Brolo dei Guelfi Merera 2015 Castello di Grumello
Colore rosso porpora
Al naso ha un bouquet che immediatamente segna la diversità con i tagli bordolesi della Valcalepio. Qui sentiamo piccoli frutti di bosco, in particolare il ribes, con profumi di bosco, di arbusti e di macchia meditrranea. Le bacche del ginepro e anche alcune spezie. Il pepe verde e quello nero, aumentano la complessità. Il profilo nel suo insieme è molto interessante, e non solo perché diverso dagli altri, ma per qualità e finezza.
Al palato ha forma e sostanza. Ottimo l’insieme delle durezze, con vividi tannini ed acidità. Dal lato delle morbidezze osserviamo una buona cremosità apportata dalle glicerine. Visto la struttura è facile prevedere una profondità nel tempo, in continuo e progressivo miglioramento.