Descrizione
Brunello di Montalcino Filo di Seta 2010 Castello Romitorio
Sangiovese 100%
Rosso rubino con linea di minor spessore animata da sottili ombre granata, al naso risulta pulito ed elegante, con profumi di frutta matura, prugna e amarena, poi i frutti di bosco, con mora e mirtillo. Le spezie, con vaniglia, chiodi di garofano, liquirizia e il profumo del camino spento il giorno prima. In bocca conferma ed amplifica le attese, e la ottima annata ci dona tannini presenti ma gentili, e una buona acidità. Dall’altro canto, grado alcolico e polialcoli, si uniscono per ottenere un vino nel complesso già equilibrato. Ai profumi sentiti al naso si aggiunge il cuoio e il tabacco, mentre aleggia sempre un sottile profumo di “Animale”, che detta così sembra una brutta cosa, ma in realtà è la misura a fare la differenza. Troppo sì, potrebbe essere sgradevole, ma quando è appena annunciato, impreziosisce. Ottimo esempio di Brunello di Montalcino fine ed elegante ma allo stesso tempo di presenza.
L’azienda Castello Romitorio è composta da tre tenute, due a Montalcino ed una a Scansano. Le tenute Montalcinesi sono localizzate in due dei principali terroir della zona, una a ‘Castello Romitorio’ nel quadrante nordovest e l’altra a ‘Poggio di Sopra’ nel quadrante sud-est, per un totale di 184 ettari, dei quali 15 coltivati a vigneto e 4 ad oliveto. Il terreno, prevalentemente galestroso, ricco di scheletro, è il tessuto sul quale sono ricamati i fantastici Brunelli di Montalcino del Castello di Romitorio. La terza tenuta denominata Ghiaccio Forte ed acquistata a metà anni novanta, è nel territorio di Scansano, a Pomonte con 15 ettari di vigna. Tale denominazione Ghiaccio Forte prende il nome da un’antica città etrusca, le cui rovine giacciono a pochi metri dalla proprietà. Il territorio scansanese, caratterizzato da brulle colline e da una natura incontaminata, si eleva a 150 metri sul livello del mare e dista solo 20 chilometri dal Tirreno. La combinazione di vari fattori, quali l’altitudine, l’esposizione a sud-ovest, il terreno vulcanico e le acque del fiume Albegna, originarie dalle sorgenti sulfuree di Saturnia, creano uno dei terroir più unici d’Italia.