Descrizione
Soave 2018 Tenuta di Corte Giacobbe
Garganega 100%
Giallo paglierino scarico.
Al naso ha profumi di frutta fresca appena colta, con la pesca, la mela golden e l’albicocca. Seguono i fiori di prato gentili e dal profumo invitante. Gli agrumi sono rappresentati dal limone e dal lime. Anche alcune note di macchia mediterranea in conclusione. Nel complesso il bouquet è pulito e preciso, con piccole note di verticalità che saranno poi meglio percepite al palato.
In bocca è connotato da una ottima mineralità e analoga freschezza. Buona la cremosità espressa dall’insieme delle morbidezze. Il terreno vulcanico porta con sé le tracce che dal suolo arrivano al vino. Buona la persistenza. Dal palato giungono ai recettori nasali aromi di agrumi e di frutta fresca.
Ottimo vino bianco veneto, si sposa con verdura cruda, carpaccio e tartare di pesce. Ottimo anche con primi piatti di paste ripiene delicate. Molto efficace anche come aperitivo, con tartine e olive taggiasche in salamoia.
Soave 2018 Tenuta di Corte Giacobbe
Le uve provengono dai vigneti che circondano l’antica Corte Giacobbe, nel comune di Roncà. Le vigne sono collocate alle pendici dei vulcani, ormai spenti, Calvarina e Crocetta, ad est di Soave. La zona migliore per antonomasia, perché grazie ai minerali estratti dai vulcani nel corso dei tempi i vini hanno peculiarità davvero uniche.
Il tipo di allevamento è diviso tra, la Pergoletta Soavese tradizionale e la spalliera con potatura a Guyot.
La densità d’impianto varia dai 4.000 ai 5.000 ceppi per ettaro.
Vendemmia: è condotta manualmente, e in condizioni normali si svolge tra la seconda e la terza settimana di settembre.
Le uve giunte in cantina subiscono una macerazione pellicolare a freddo per un giorno intero a 5°C.
Trascorso quel tempo, inizia la fermentazione alcolica in contenitori di acciaio inox, ad una temperatura controllata di 16°C.
Affina per un periodo minimo di almeno tre mesi negli stessi contenitori di fermentazione. Conducono l’agitamento della massa (Batonage), una volta alla settimana, per mantenere in sospensione i residui dei lieviti.
Dopo l’imbottigliamento, resta nelle cantine almeno per un periodo ulteriore di un mese e mezzo.