Come ogni anno un incidente, anzi,due. hanno centellinato l’afflusso. Per questo inizia tutto con mezz’ora di ritardo.
Il Programma prevede la presentazione di tre piccole aziende condotte da giovani, che hanno scelto di vivere la loro vita in campagna. Tre piccole aziende, con storie diverse eppure così simili. Già, perché pur essendo in tre zone completamente diverse(Liguria, Oltrepò e Puglia) sono unite dalla storia di produzione di vino di massa che ha caratterizzato quei territori in passato. Tre piccole aziende che da generazione lavorano la terra, e dalla terra traggono il loro sostentamento. Sarò un romantico, però a coloro che fanno altro di mestiere e poi per i più svariati motivi decidono di investire in aziende vitivinicole, servendosi poi di agronomi, enologi ed altri professionisti, preferisco sempre chi in campagna ci va, chi in cantina ci vive. Oltre al romanticismo, i vini sono spesso più buoni. Questo perché il vino è vivo, e ascolta chi gli sa parlare.
Dicevamo, tre piccole aziende che hanno voluto opporsi alla maniera di produrre vino che li circondava. Perché in passato le tre zone erano celebri per fare quantità più che qualità.
Calatroni in Oltrepò: 7 generazioni di contadini prima in mezzadria e poi in proprietà. Da una decina d’anni i due fratelli hanno deciso di impegnarsi insieme e di cercare di produrre bollicine di qualità.
Cardone in Puglia con il Locorotondo, anche loro da generazioni contadini, ma solo con l’avvento dell’ultima generazione si è voluto cercare di ridare lustro ed interesse ad una delle denominazioni più svilite di tutta Italia.
Dalla Liguria, Biovio, azienda polifunzionale, che oltre agli ottimi vini produce anche piante aromatiche, sempre in regime di conduzione biologica, che distribuiscono per tutta Italia. Qui le tre giovani figlie di Giobatta, detto Aimon, stanno continuando a vivere e tenere in vita il sogno dei genitori.
Dopo le presentazioni i vini:
Spumante brut metodo classico Pinot 64, Calatroni
Pinot nero 100%
Giallo paglierino all’aspetto, il perlage non lo valutiamo perché è dimostrato scientificamente che non dipende dal vino ma dai residui di cellulosa presenti nel bicchiere. Al naso saltano subito fuori dal bicchiere profumi di agrumi, dal cedro al pompelmo giallo e fiori bianchi di prato, il tutto con buona intensità. Al palato conferma le sensazioni intuite al naso con ottima freschezza e mineralità. Leggermente spostato sulle durezze, come dovrebbe essere. 86/87 a crescere in prospettiva.
Locorotondo 2015, Cardone
Verdeca, Bianco d’Alessano, Fiano, Maruggio
Giallo carta, quasi trasparente. Al naso agrumi e fiori bianchi. In bocca ottima la freschezza apportata dall’acidità endemica della Verdeca. Vino da accompagnare a cibo. Eccezionale la sua pulizia che lascia in bocca. 85
Riviera Ligure di Ponente Pigato 2015, Biovio
Pigato 100% Giallo paglierino intenso. Al naso decisamente presente la macchia mediterranea, con timo e rosmarino in evidenza, gli agrumi, e i fiori bianchi, con una lontana eco di camomilla. In bocca è già equilibrato con la cremosità dei polialcoli a bilanciare acidità e mineralità. Ottima presenza in bocca. 87/88 in crescita.
Sono storie di rivincite, infondo. Rivincite vinte.
Fabrizio Buoli