Descrizione
Rosso di Montalcino Vigna Vecchia 2014 Le Ragnaie
Sangiovese 100%
Nel 2014 l’azienda le Ragnaie, vista l’annata giudicata non perfetta, non ha ritenuto opportuno produrre il brunello di Montalcino vigna vecchia. Di conseguenza si è scelto di produrre dalle uve del vigneto Vigna Vecchia, un rosso di Montalcino di qualità decisamente superiore ad un normale rosso di Montalcino.
Il risultato è un vino che ha tutte le complessità di una vigna vecchia, dalla qualità globale davvero notevole. Si è scelto di affinarlo in bottiglia e non in legno, ottenendo un vino diverso, ma dalle grandi qualità intrinseche.
Un grandissimo Rosso di Montalcino. In realtà è un ottimo brunello di Montalcino. Solo il desiderio di perfezione che distingue le Ragnaie, ha declassato a Rosso, quello che a tutti gli effetti rimane un Brunello molto superiore a tanti Brunelli denominati ufficialmente tali.
Rosso di Montalcino Vigna Vecchia 2014 Le Ragnaie
Rosso rubino con venature granata
Al naso ha profumi intriganti. Di frutti di bosco scuri, di foglie secche e di bacche di ginepro,di muschio e di tabacco da pipa. Il cuoio delle borse aggiunge complessità al tutto.
Al palato è piacevolissimo. Dotato di ottime durezze, con i tannini e l’acidità a capeggiare la schiera. Eppure la cremosità espressa dai poli alcoli e il calore del grado alcolico sostengono adeguatamente il sorso.
La Vigna Vecchia è collocata accanto al corpo aziendale a ridosso della fortezza etrusca di Poggio Civitella. Rispetto a Montalcino il vigneto nella zona a sud ovest esattamente come l’esposizione solare che è anch’essa a sud ovest. La quota altimetrica è una delle più alte di tutto il comprensorio ilcinese, perché è a 600 m. s.l.m.
L’anno di impianto è il 1968, dunque si sta avvicinando ai 50 anni. Il sistema di allevamento è Guyot, la pendenza media è del 10% .
Tutti i vigneti dell’azienda Le Ragnaie sono piantati a Sangiovese e coltivati seguendo i principi dell’Agricoltura Biologica. Di conseguenza non sono usati prodotti chimici ad eccezione della poltiglia bordolese e zolfo di miniera in polvere molto al di sotto dei limiti previsti dall’agricoltura biologica.
Praticano il sovescio cioè la piantumazione tra i filari in autunno di leguminose, trifoglio e altre erbe che aiutano a rigenerare i terreni arricchendoli di azoto. Quando arrivano alla fine del loro ciclo vegetativo queste piante vengono tritate e mischiate alla terra dove sono state seminate e cresciute .
L’inerbimento produce altri effetti benefici per il suolo, perché impedisce l’erosione superficiale, favorendo l’assorbimento dell’acqua da parte del terreno, ed è habitat vantaggioso per molte specie di animali e insetti, nemici naturali dei vari parassiti che infestano le vigne. Quando l’ecosistema è ricco di vita, le piante di vite si difendono da sole.