Descrizione
Cinqueterre Sciacchetrà 2010 Campogrande
Colore giallo oro antico con riflessi ambrati, al naso è intenso con profumi di fichi secchi, albicocca passa, ananas e arancia candita. In bocca è complesso e pur essendo dolce, non raggiunge mai i picchi di stucchevolezza tipici di molti vini passiti. Dotato di un finale lunghissimo, così da essere emozionante. Un grandissimo esempio di passito italiano. Fantastico con i formaggi erborinati stagionati.
La storia del vino delle Cinque Terre risale all’età dell‘Impero Romano.
Il territorio è dominato dalle vigne verticali a picco sul mare.
Uomini e Donne di molte generazioni hanno costruito e mantenuto nei secoli un paesaggio unico al mondo. L’Unesco dal 1997 lo ha inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Su piccoli pezzi di terra pietrosa aggrappati alla collina nasceva un grande vino di cui erano incantati principi e poeti.
Fino ai nostri giorni la viticoltura in questa straordinaria terra viene lavorata esclusivamente a mano ed i viticoltori vanno a piedi in cantina portando in spalla le ceste con l‘uva. Questa lavorazione arcaica e faticosa ha indotto le nuove generazioni ad abbandonare molti dei vigneti.
Qualche anno fa è stato riscoperto il potenziale enorme di questo territorio.
Anche Elio Altare, viticoltore noto del Piemonte, e Antonio Bonanni, cresciuto presso le vigne delle Cinque Terre, contribuiscono a ridare nuova vita a questo territorio.
Con il “Cinqueterre Campogrande“ offrono un vino eccezionale e raro per conoscitori.
Per lo Sciacchetrà i grappoli più sani e maturi, di uva Bosco soprattutto, sono stesi in un ambiente fresco e secco fino a metà novembre. Acino per acino sono staccati dal grappolo. L‘uva è pressata a piedi, un metodo tradizionale che contribuisce alla morbidezza e alla complessità di questo vino.